"Questa è una storia di acqua e di vento e di magia, perché è una storia sarda; è una storia di musica, di canti pieni di swing, in grado di evocare con il ritmo gli spiriti della terra, perché è una storia jazz. È una storia che valica i confini del tempo. È la storia di una bella sciamana, donna bruja santa e maledetta, e di un musicista alla ricerca del canto universale della terra."
Lui, Giovanni Cossu, detto Johnny, è un visionario trombettista jazz degli anni Sessanta, anni che influenzano la storia con i loro contenuti di speranze e di illusioni.
"E io ho portato la mia tromba alla bocca. D'improvviso mi sono accorto che il suono che scaturiva era di una qualità diversa, di uno spessore e persino direi sapore diverso, non tanto per quello che provavo sulle labbra, che sapevano al solito di ottone e di olio di pistoni, ma per quello che sentivo dentro di me, come una vibrazione dell'anima, che sconvolgeva il flusso normale delle mie percezioni. Quel suono che usciva dalla mia tromba era in realtà parte del mio corpo, nel mio cervello, scuoteva il mio stomaco, contaminava ogni mia cellula. Io stesso ero diventato il mio suono, io ero la mia tromba.”
INCIPIT
"Sgorgò nuda dalle acque cristalline dell'ansa del fiume. Sorse, grondante e intirizzita, proprio davanti agli occhi sbigottiti di Johnny, che stava suonando la sua tromba e certo non s'aspettava una simile apparizione a quell'ora, e in un luogo così remoto. Johnny per qualche istante si convinse d'aver avuto una visione, una proiezione del suo immaginario erotico, poiché di certo non poteva essere vera, una ragazza che spunta fuori dalle acque di un fiume nel cuore della Sardegna, all'alba di un giorno nebbioso. La foschia conferiva un fascino insolito a quel paesaggio fluviale, di per sé incantato; luogo magico, luogo di spiriti, come tutti i luoghi d'acqua. Doveva proprio essere un incanto, la visione di quella creatura nuda che, fuoriuscita dalle acque, si allontanava sull'altra sponda del fiume, sempre più vaga nell'aria brumosa.